PEZZATO LIVIO 1974 - Pietro Giambelluca scultore - PIGIA

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PEZZATO LIVIO 1974

RECENSIONI

“BOLAFFI ARTE”
Catalogo di arte, scultura e pittura
n. 40 anno V
Presentazione di LIVIO PEZZATO
Frosinone 1974

Il lavoro di un artista come Giambelluca si dipana intorno a due temi, antichi e attuali, scontati e sempre da scoprire, la vita e la natura.
La donna è la vita, la donna come madre, come humus, la donna di Neruda “…il mio corpo di contadino selvaggio ti scava, e fa balzare il figlio dal fondo della terra”. E la donna-madre di Giambelluca protegge il figlio in abbraccio, in carezza, in sogno che giorno per giorno si invera.
I lineamenti della donna selvaggia che monta cavalli imbizzarriti si stemperano in dolcezza, ad avvolgere il figlio a perpetuare nel tempo gli esemplari di una specie maledetta e divinizzata.
La donna è vita, i cavalli sono vita; ma essi sono anche natura vergine e dolce, rude e crudele, soleggiata e percossa dalle tempeste.
Per noi che abbiamo tradito la terra e che ora la amiamo con l’angoscia di un ritorno impossibile, il cavallo è un animale mitico, ombroso e mansueto, fedele ed orgoglioso.
Giambelluca, è certo, conosce gli uomini, conosce queste motivazioni profonde, e dà all’uomo il cavallo.
Coi muscoli contratti nello sforzo e distesi, pronti allo scatto, con le narici aperte a captare odori o sensazioni lontane; questi sono i mustangs delle praterie del nuovo continente, sono i cavalli-vita delle tribù berbere, sono gli agilissimi cavallini muragici di “San Jara” di Gesturi.
Tutto questo leggiamo nell’opera di Giambelluca; non ci pare certo poca cosa. Comunque più che sufficiente a delineare gli aspetti, e quello umano e quello artistico, che sono veri e profondi.

                                 LIVIO PEZZATO

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