GRECO DI BIANCA ANNAMARIA 1983 - Pietro Giambelluca scultore - PIGIA

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GRECO DI BIANCA ANNAMARIA 1983

RECENSIONI

“MOSTRA PERSONALE DI SCULTURA”
Catalogo delle opere del Maestro Pietro Giambelluca
Presentazione di ANNAMARIA GRECO DI BIANCA
Castelbuono (Pa) 1983


Artista madonita trapiantato in Ciociaria, PIETRO GIAMBELLUCA ha legato il filo della ricerca estetica al filo stesso della memoria sviluppando la propria creatività secondo un ordito di raffigurazioni variamente caratterizzate; ognuna di esse in qualche modo legata alla realtà di un contesto agro-pastorale che, ancora oggi, conserva integre le più genuine espressioni di ambiente e di tradizioni.
Le une e le altre appartenenti alla stessa matrice antropologica di cultura contadina, radicata nella schiettezza dell’assunto naturale e nel culto dell’umano: due forze primigenie che erompono in queste sculture, vere e proprie immagini della terra di Sicilia.
Ad esse PIETRO GIAMBELLUCA ha dato vita con spontaneità e con la veemenza caparbia di chi le rivisita nel ricordo. Ma anche con quel portato sentimentale che è tipico referente di ogni visione rammemorata.
La scultura di PIETRO GIAMBELLUCA vibra inquieta di guizzanti impennate come nei cavalli dalla criniera sfioccata che si agita al vento; o nei tralci floreali che si fanno sinuosi arabeschi.
Solo raramente essa riposa nella sua duplice interezza, di materia e di segno plastico fanciulle rapite nel loro pregnante naturalismo, creature sensuose e terragne che si trasformano talora in madonne mistiche e trasumanate. Senza alcuna distinzione tra sacro e profano. Piuttosto con una sacralità che si estende a tutte le immagini di piti autentico affiato naturalistico.
Le stesse che segnano le mutevoli inclinazioni della materia; e il dettato istintivo dell’artista. E si fanno scultura secondo la semantica di un linguaggio che volutamente nelle sue evidenze elude la componente della razionalità per dare spazio e forma ai suoi implicati significati: una riflessione sulla condizione umana e dell’esistere.
Frammenti di una realtà vissuta nelle sue sensazioni immediate e personali dove la regressione della cronaca è semmai a vantaggio di una fenomenologia varia e vivace. La stessa che si declina con la sensibilità di PIETRO GIAMBELLUCA e con la sua capacità di ricreazione espressa nel gesto universale dell’artista che dà vita alla materia. Quasi una trasposizione dall’umano al divino; oltre ogni condizione ricorrente.

                                
                                 ANNAMARIA GRECO DI BIANCA

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