Abbazia di Ceprano - Pietro Giambelluca scultore - PIGIA

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Abbazia di Ceprano

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CEPRANO 28 MARZO 2013

E'
stato un infelice abbaglio riscontrare ieri sera che, nell'Abbazia di San Rocco in Ceprano, il Tabernacolo bronzeo del Maestro Pietro Giambelluca sia stato oggetto di una popolare e grossolana zecchinatura che lo ha stravolto.
Non solo, ma il Cristo bronzeo, stupendo nella sua realistica versione longilinea, non l'ho più visto nell'Abbazia. In luogo della gloriosa scultura del Maestro, un altro Cristo ligneo tipico delle feste patronali.
Tuttavia il Parroco, con il quale ho parlato a lungo, ha perfettamente intuito la doglianza (da me espressa anche a nome del Maestro) ed ha voluto portarmi nella sala delle riunioni della Chiesa per mostrarmi il Crocifisso perfettamente integro ed il busto bronzeo che lo scultore Giambelluca nel 1991 ha realizzato per Don Umberto Baffi (deceduto nel 1994). Infine mi ha ricordato che l'Artista e Don Baffi erano in cordiali rapporti poichè questi era amante d'arte e stimatore della persona e dell'inventiva artistica di Pietro Giambelluca.
Don Baffi è stato il pensatore e l'inventore della Chiesa di San Rocco: lui l'ha voluta e realizzata nel 1963. Chiamò Pietro Giambelluca per la realizzazione delle opere sacre da allestirvi. E così il Maestro fece il leggio in travertino bucciardato di Coreno Ausonio con quattro pannelli in rame rappresentanti gli Evangelisti; il Crocifisso alto cinque metri circa; il Tabernacolo in bronzo con i due Angeli ai lati e le Croci in bronzo rappresentative la via crucis. Le opere in bronzo furono tutte fuse presso la storica Fonderia dei fratelli Nicci in Roma proprio nel 1963 (la prima fonderia del Maestro nella quale vi lavorava il ceraiolo Otello che realizzava e rifiniva le cere per le fusioni).
Il Parroco, dopo essersi scusato più volte ed avermi ricordato che Pietro Giambelluca alcuni anni or sono fece visita in Chiesa e lamentò energicamente i fatti accaduti alle sue opere, mi ha promesso che farà il possibile per ripristinare il tutto come era fin dal 1963.
Mi auguro che presto potremo ammirare il Crocifisso e il Tabernacolo con la sua originale patina in verderame ben posizionati dietro l'Altare ed i quattro pannelli in rame del leggio nella loro autentica ed originale versione
(per approfondire vedi in "arte sacra" e "ritratti" di questo sito).
                                                   Francesco
Nelle foto sottostanti il Tabernacolo in questione ed il monumento a Don Umberto Baffi.


 
 
 
 
 
 
 
 
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